In questo contributo, Antonia Carlini (Irsef-Irfed) riprende l’esplorazione dei principali sistemi di funzionamento della scuola, indagati nelle dimensioni fondamentali - educativa e didattica, organizzativa, relazionale, amministrativa - e secondo una prospettiva processuale rispetto al ciclo dell’offerta formativa scolastica e alle sue fasi dinamiche.
In particolare, prendendo in considerazione il sistema di progettazione, che coinvolge i principali attori della comunità scolastica e a più livelli, si suggerisce, attraverso esempi di indicatori e di profili organizzativi (Chi? Che cosa fa? Come? Con quali risorse e strumenti?), un possibile approccio strutturato all’autovalutazione, che possa essere utile ad orientare docenti e dirigenti nell’autoanalisi dei processi, delle azioni, delle attività e delle pratiche agite, finalizzata a mettere in luce aspetti e caratteristiche peculiari della scuola, da considerare necessariamente nella elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV).
In particolare, prendendo in considerazione il sistema di progettazione, che coinvolge i principali attori della comunità scolastica e a più livelli, si suggerisce, attraverso esempi di indicatori e di profili organizzativi (Chi? Che cosa fa? Come? Con quali risorse e strumenti?), un possibile approccio strutturato all’autovalutazione, che possa essere utile ad orientare docenti e dirigenti nell’autoanalisi dei processi, delle azioni, delle attività e delle pratiche agite, finalizzata a mettere in luce aspetti e caratteristiche peculiari della scuola, da considerare necessariamente nella elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV).
La progettazione di scuola costituisce sicuramente il momento più significativo in cui la collegialità docente esercita pienamente la sua autonomia ed opera scelte che qualificano l’offerta formativa e caratterizzano l’identità della scuola, la sua cultura e i suoi valori. Attraverso la progettazione educativa, curricolare, extracurricolare e organizzativa la scuola, infatti, utilizza gli ambiti di autonomia e di flessibilità riconosciuti anche dalla Costituzione per coniugare e riportare a sintesi istanze individuali (bisogni educativi comuni e speciali), proposte delle famiglie e del territorio (patti educativi e programmazione integrata), attese nazionali e sovranazionali (traguardi di competenza fissati da Indicazioni e Linee guida nazionali; competenze essenziali per l’apprendimento permanente e attese europee in termini di traguardi di competenza e obiettivi fissati nell’ambito di ET 2020).
La considerazione dei diversi contesti (familiari, territoriali, culturali, sociali), delle istanze particolari delle famiglie (disgregate, in crisi, allargate, patologiche, assenti) e delle caratteristiche peculiari dei bambini e dei ragazzi coinvolti (saperi, stili cognitivi e di apprendimento, stili motivazionali, grado di autonomia, senso di autoefficacia e stima di sé … bisogni educativi comuni e speciali), infatti, costituisce la condizione di partenza per la pianificazione e la realizzazione di un intervento scolastico inclusivo, attento a garantire quei traguardi di competenza fondamentali per l'inclusione sociale e per la cittadinanza attiva e a dare risposte coerenti con le attese di sistema.
Le scelte operate a livello di scuola trovano poi contestualizzazione nelle didattiche di classe condivise e praticate dai consigli e dai team e nelle scelte dei singoli docenti in tutti i momenti della didattica: dall'individuazione e analisi dei bisogni educativi comuni e speciali alla progettazione di interventi individualizzati e personalizzati; dalla valutazione alla pianificazione di interventi mirati per il miglioramento dei processi cognitivi, meta cognitivi, socio-affettivi e dei risultati di apprendimento (atteggiamenti, conoscenze, abilità, competenze).
Progettazione a più livelli: aree, fattori e indicatori di qualità
Anche per il sistema di progettazione suggeriamo esempi di aree da esplorare, fattori e indicatori di qualità pensando ad una scuola inclusiva, ossia capace di garantire situazioni, ambienti e condizioni efficaci per l’apprendimento e per la partecipazione di tutti, attenta a non perdere nessuno durante il percorso, a sostenere difficoltà e a compensare “gap” di partenza esistenti tra gli alunni.
La tabella, cui si rimanda, riporta in sintesi le aree di funzionamento riferibili alla progettazione di scuola: la condivisione e la sintesi dell’orizzonte educativo e progettuale nelle azioni di indirizzo (del consiglio di istituto alla progettazione e alla gestione; del dirigente scolastico al collegio dei docenti, ai consigli di classe, ai team); la programmazione integrata dell’offerta formativa integrata (sinergia con i principali portatori di interesse); la pianificazione delle attività per l’inclusione (accoglienza e cura degli alunni con disabilità, disturbi evolutivi, svantaggio socio-economico e culturale); la progettazione di classe (condivisione di strategie e modalità di intervento adeguate alla situazione della classe e delle diversità presenti in essa); la progettazione didattica e disciplinare (le scelte metodologiche e organizzative per la trasformazione dei saperi disciplinari in saperi formativi, le situazioni di apprendimento attive, laboratoriali, cooperative, meta cognitive … orientate alle competenze).
Relativamente alle aree individuate sono riportati, inoltre, alcuni esempi di fattori di qualità e relativi indicatori ulteriormente declinabili dai lettori.
Anche per il sistema di progettazione suggeriamo esempi di aree da esplorare, fattori e indicatori di qualità pensando ad una scuola inclusiva, ossia capace di garantire situazioni, ambienti e condizioni efficaci per l’apprendimento e per la partecipazione di tutti, attenta a non perdere nessuno durante il percorso, a sostenere difficoltà e a compensare “gap” di partenza esistenti tra gli alunni.
La tabella, cui si rimanda, riporta in sintesi le aree di funzionamento riferibili alla progettazione di scuola: la condivisione e la sintesi dell’orizzonte educativo e progettuale nelle azioni di indirizzo (del consiglio di istituto alla progettazione e alla gestione; del dirigente scolastico al collegio dei docenti, ai consigli di classe, ai team); la programmazione integrata dell’offerta formativa integrata (sinergia con i principali portatori di interesse); la pianificazione delle attività per l’inclusione (accoglienza e cura degli alunni con disabilità, disturbi evolutivi, svantaggio socio-economico e culturale); la progettazione di classe (condivisione di strategie e modalità di intervento adeguate alla situazione della classe e delle diversità presenti in essa); la progettazione didattica e disciplinare (le scelte metodologiche e organizzative per la trasformazione dei saperi disciplinari in saperi formativi, le situazioni di apprendimento attive, laboratoriali, cooperative, meta cognitive … orientate alle competenze).
Relativamente alle aree individuate sono riportati, inoltre, alcuni esempi di fattori di qualità e relativi indicatori ulteriormente declinabili dai lettori.