lunedì 2 febbraio 2015

Autovalutazione. Area 2 - progettazione a più livelli

In questo contributo, Antonia Carlini (Irsef-Irfed) riprende l’esplorazione dei principali sistemi di funzionamento della scuola, indagati nelle dimensioni fondamentali - educativa e didattica, organizzativa, relazionale, amministrativa - e secondo una prospettiva processuale rispetto al ciclo dell’offerta formativa scolastica e alle sue fasi dinamiche.
In particolare, prendendo in considerazione il sistema di progettazione, che coinvolge i principali attori della comunità scolastica e a più livelli, si suggerisce, attraverso esempi di indicatori e di profili organizzativi (Chi? Che cosa fa? Come? Con quali risorse e strumenti?), un possibile approccio strutturato all’autovalutazione, che possa essere utile ad orientare docenti e dirigenti nell’autoanalisi dei processi, delle azioni, delle attività e delle pratiche agite, finalizzata a mettere in luce aspetti e caratteristiche peculiari della scuola, da considerare necessariamente nella elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV).
Il sistema di progettazione a più livelli: territorio, scuola, classe
La progettazione di scuola costituisce sicuramente il momento più significativo in cui la collegialità docente esercita pienamente la sua autonomia ed opera scelte che qualificano l’offerta formativa e caratterizzano l’identità della scuola, la sua cultura e i suoi valori. Attraverso la progettazione educativa, curricolare, extracurricolare e organizzativa la scuola, infatti, utilizza gli ambiti di autonomia e di flessibilità riconosciuti anche dalla Costituzione per coniugare e riportare a sintesi istanze individuali (bisogni educativi comuni e speciali), proposte delle famiglie e del territorio (patti educativi e programmazione integrata), attese nazionali e sovranazionali (traguardi di competenza fissati da Indicazioni e Linee guida nazionali; competenze essenziali per l’apprendimento permanente e attese europee in termini di traguardi di competenza e obiettivi fissati nell’ambito di ET 2020).
La considerazione dei diversi contesti (familiari, territoriali, culturali, sociali), delle istanze particolari delle famiglie (disgregate, in crisi, allargate, patologiche, assenti) e delle caratteristiche peculiari dei bambini e dei ragazzi coinvolti (saperi, stili cognitivi e di apprendimento, stili motivazionali, grado di autonomia, senso di autoefficacia e stima di sé … bisogni educativi comuni e speciali), infatti, costituisce la condizione di partenza per la pianificazione e la realizzazione di un intervento scolastico inclusivo, attento a garantire quei traguardi di competenza fondamentali per l'inclusione sociale e per la cittadinanza attiva e a dare risposte coerenti con le attese di sistema.
Le scelte operate a livello di scuola trovano poi contestualizzazione nelle didattiche di classe condivise e praticate dai consigli e dai team e nelle scelte dei singoli docenti in tutti i momenti della didattica: dall'individuazione e analisi dei bisogni educativi comuni e speciali alla progettazione di interventi individualizzati e personalizzati; dalla valutazione alla pianificazione di interventi mirati per il miglioramento dei processi cognitivi, meta cognitivi, socio-affettivi e dei risultati di apprendimento (atteggiamenti, conoscenze, abilità, competenze).
Progettazione a più livelli: aree, fattori e indicatori di qualità
Anche per il sistema di progettazione suggeriamo esempi di aree da esplorare, fattori e indicatori di qualità pensando ad una scuola inclusiva, ossia capace di garantire situazioni, ambienti e condizioni efficaci per l’apprendimento e per la partecipazione di tutti, attenta a non perdere nessuno durante il percorso, a sostenere difficoltà e a compensare “gap” di partenza esistenti tra gli alunni.
La tabella, cui si rimanda, riporta in sintesi le aree di funzionamento riferibili alla progettazione di scuola: la condivisione e la sintesi dell’orizzonte educativo e progettuale nelle azioni di indirizzo (del consiglio di istituto alla progettazione e alla gestione; del dirigente scolastico al collegio dei docenti, ai consigli di classe, ai team); la programmazione integrata dell’offerta formativa integrata (sinergia con i principali portatori di interesse); la pianificazione delle attività per l’inclusione (accoglienza e cura degli alunni con disabilità, disturbi evolutivi, svantaggio socio-economico e culturale); la progettazione di classe (condivisione di strategie e modalità di intervento adeguate alla situazione della classe e delle diversità presenti in essa); la progettazione didattica e disciplinare (le scelte metodologiche e organizzative per la trasformazione dei saperi disciplinari in saperi formativi, le situazioni di apprendimento attive, laboratoriali, cooperative, meta cognitive … orientate alle competenze).
Relativamente alle aree individuate sono riportati, inoltre, alcuni esempi di fattori di qualità e relativi indicatori ulteriormente declinabili dai lettori.