lunedì 9 febbraio 2015

Autovalutazione. Area 3 - Processi organizzativi e di sviluppo della scuola

Ritorniamo, ancora, sulle problematiche legate all’autovalutazione di scuola, esplorando l’area dei processi organizzativi e di sviluppo della scuola. Di seguito proponiamo un nuovo contributo di Antonia Carlini (Irsef-Irfed).

I processi organizzativi e di sviluppo e quelli didattici costituiscono il cuore del funzionamento della scuola; nel modello di autovalutazione proposto da MIUR e Invalsi occupano un’area di indagine fondamentale. 
Del resto, sappiamo che in ambito valutativo i processi costituiscono le variabili indipendenti, vale a dire quelle variabili che devono poter incidere in maniera significativa sulla qualità dei risultati della scuola determinandone il valore aggiunto.

Essi riguardano, difatti, le scelte operate con autonoma responsabilità dalla scuola per dare risposte coerenti con istanze educative e formative diversificate, non ultima quella di garantire traguardi di competenza disciplinari e trasversali essenziali per la cittadinanza attiva. 
Una scuola attenta a rimuovere gli ostacoli all’apprendimento e alla piena partecipazione dei bambini e dei ragazzi all’offerta formativa per garantire condizioni ottimali per il successo formativo dei suoi alunni (missione istituzionale) è una scuola che lavora per tenere tutti dentro il sistema, per garantire condizioni di uguaglianza sostanziale per l’equità, per ridurre i tassi di dispersione, anche latente. E’ una scuola che pone al centro i processi, organizzativi e didattici, nella consapevolezza che siano questi a dover condizionare maggiormente i risultati di apprendimento e gli esiti scolastici di lungo termine. Le situazioni personali di partenza, le provenienze sociali, le appartenenze culturali e le condizioni economiche, difatti, sono variabili assegnate in ingresso, fattori che potrebbero influenzare e condizionare in maniera determinate gli esiti (variabili dipendenti) in negativo, contribuendo al fallimento, alla dispersione, all’es-clusione, qualora non fossero considerati attentamente e presi in carico attraverso scelte adeguate, orientate ed efficaci.

Leggere processi organizzativi 
I processi organizzativi e di sviluppo della scuola comprendono le scelte organizzative operate dalla scuola a più livelli e da parte di soggetti con ambiti di autonomia decisionale differenti ma tutti orientati da criteri qualità, efficienza ed efficacia formative. Essi riguardano le scelte organizzative e di sviluppo operate da docenti e dirigente e possono essere considerate il curricolo implicito della scuola.
Nel modello di RAV proposto per l’autovalutazione di scuola riguardano le seguenti aree di indagine esplorate con l’ausilio di descrittori e di domande guida: l’attività di pianificazione strategica; le azioni per l’orientamento strategico e per l’organizzazione della scuola; le scelte per lo sviluppo e per la valorizzazione delle risorse umane; le pratiche di integrazione con il territorio e di relazione con le famiglie.

Uno strumento per l’autoanalisi 
Nella tabella a cui si fa rinvio richiamiamo le principali variabili organizzative da considerare per costruire una scuola inclusiva individuando gli elementi del sistema-scuola da considerare necessariamente nella previsione e nella realizzazione di un progetto di inclusione a più livelli. L'analisi delle variabili indicate nella tabella consente di riflettere sulla realtà organizzativa scolastica e offre suggerimenti operativi ai principali soggetti della governance scolastica (individuali e collegiali), responsabili di scelte importanti per garantire strategie e processi unitari e sinergici per l'inclusione a beneficio di tutti. 
Nella sua elaborazione abbiamo ripreso il modello di sintesi sulle principali variabili di un'organizzazione complessa, "il modello delle 7S", proposto da Richard Tanner Pascale e Anthony Athos (1981) e lo abbiamo contestualizzato nell'organizzazione – scuola, per rileggerne le dimensioni e i funzionamenti in prospettiva inclusiva e per cogliere gli aspetti da considerare e ottimizzare perché la scuola si trasformi in un'organizzazione inclusiva. 
Il riferimento ad un modello mediato dalla scienza dell’organizzazione risponde all’esigenza procedere ad un'analisi puntuale delle principali variabili organizzative del sistema scuola che risentono necessariamente della specificità dei processi (insegnamento-apprendimento), dei fini (educazione, istruzione, formazione) e dei destinatari del servizio scolastico, ossia soggetti nella fase evolutiva della crescita e dello sviluppo mentale - cognitivo, emotivo - affettivo, sociale - relazionale e titolari di bisogni educativi comuni e, talvolta, speciali per la presenza di disabilità, disturbo, disagio personale e svantaggio sociale e culturale.

Per un’analisi più completa di ciascuna variabile si suggerisce la lettura del volume “BES in classe. Modelli didattici e organizzativi” (A.Carlini, Tecnodid, 2015) dal quale è stata ripresa, con adattamenti, la tabella a cui si fa rinvio.