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Un divario tra le regioni che si fa meno marcato e istituti tecnici che recuperano terreno sui licei, soprattutto per la matematica. Sono solo due dei principali dati emersi dalle rilevazioni Invalsi 2014, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione che monitora annualmente i livelli di apprendimento degli alunni italiani relativamente alla comprensione della lettura e alla matematica. Il Rapporto nazionale, per l’anno scolastico 2013/2014, è stato presentato questa mattina presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. “Le prove Invalsi ci restituiscono una fotografia molto chiara dei nostri studenti”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, aggiungendo pure che “il test, completato da altri due strumenti come l’autovalutazione e grazie a un sistema di ispezione, cioè di valutazione esterna, rappresenta una solida base di partenza per capire i punti di forza e di debolezza, e quindi, rafforzare i primi e demolire i secondi. La valutazione – ha sostenuto il ministro – si deve collegare al miglioramento, altrimenti diventa un esercizio scientifico”.
A presentare il Rapporto 2014 il presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello, il responsabile dell’Area Prove, Laura Palmerio, il dirigente di Ricerca, Roberto Ricci e Paolo Mazzoli, direttore generale. I lavori sono stati aperti dal sottosegretario Roberto Reggi.
Sul sito dell’Invalsi (www.invalsi.it) il Rapporto completo delle Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2014.
- Rilevazioni nazionali degli apprendimenti 2013/2014 - Sintesi
- La presentazione di Anna Maria Ajello
- La presentazione di Roberto Ricci
- Rapporto nazionale Invalsi 2014 - Video
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